CONNECTING THE APENNINES is a container of different projects that have a common goal: to communicate an image of the Apennine territories as historically interconnected places, and to bring out their potential as places of new interconnections and new forms of living.
The historical connection of the Apennine territories is due to a dense network of natural roads connecting the Adriatic and the Tyrrhenian, which over time have become stable routes and then true roads. This has favored the establishment of communities with different origins and cultures and given rise, in various eras, to dynamic territorial systems. Of considerable importance in the history of Italy, Europe and the Mediterranean, these have been open to relations and exchanges. The historical-cultural richness of the Apennine world is made evident by the widespread diffusion, in the territories, of a great quantity and variety of archaeological, artistic, architectural, local traditions, agro-food productions, not always adequately known and valued.
The dynamism of the Apennine areas has been held back by the massive phenomena of depopulation that have affected many of the smaller towns of Italy since the Second World War, but has never failed. The resident communities, and with them other institutional and non-institutional subjects, are at the forefront in proposing initiatives that are opposed to the labels of abandonment, isolation, immobility, conservatism that, as a rule, are applied to these places.
The projects brought together in CONNECTING THE APENNINES are currently focused on the mountain areas crossed by three major lines of communication between the Adriatic and the Tyrrhenian: the via Flaminia, the via Salaria, the via Tiburtina-Valeria. But it is a container projected towards future developments, which also intends to propose itself as a promoter of a network of subjects interested in possible partnerships.

Ph: Kristin Fauske

CONNETTERE GLI APPENNINI è un contenitore di progetti diversi che hanno un obiettivo comune: comunicare un’immagine dei territori appenninici come luoghi storicamente interconnessi, e far emergere il loro potenziale come luoghi di nuove interconnessioni e nuove forme dell’abitare.

La connessione storica dei territori appenninici si deve a una fitta rete di vie naturali di raccordo tra l’Adriatico e il Tirreno, divenute nel tempo percorsi stabili e poi strade. Ciò ha favorito lo stanziamento di comunità con origini e culture diverse che hanno dato vita, nelle varie epoche, a sistemi territoriali dinamici, aperti alle relazioni e agli scambi, di notevole rilevanza nella storia dell’Italia, dell’Europa e del Mediterraneo. La ricchezza storico-culturale del mondo appenninico è resa evidente dalla diffusione capillare, nei territori, di una grande quantità e varietà di presenze archeologiche, artistiche, architettoniche, di tradizioni locali, di produzioni agro-alimentari, non sempre adeguatamente conosciute e valorizzate.

Il dinamismo degli spazi appenninici è stato frenato dai massicci fenomeni di spopolamento che hanno toccato, a partire dal secondo dopoguerra, molti dei centri minori dell’Italia, ma non è mai venuto meno. Le comunità residenti, e con loro altri soggetti istituzionali e non istituzionali, sono in prima linea nel proporre iniziative che si contrappongono alle etichette di abbandono, isolamento, immobilismo, conservatorismo che, di regola, vengono applicate a questi luoghi. 

I progetti riuniti in CONNETTERE GLI APPENNINI sono al momento focalizzati sui territori montani attraversati da tre grandi direttrici di comunicazione tra l’Adriatico e il Tirreno: la via Flaminia, la via Salaria, la via Tiburtina-Valeria. Ma si tratta di un contenitore proiettato verso sviluppi futuri, che intende proporsi anche come promotore di una rete di soggetti interessati a eventuali partenariati.

I PROGETTI

1. Le narrazioni scritte

L’Appennino Centrale e le sue Storie. Il territorio montano a Nord e a Sud della via Salaria dall’antichità ai giorni nostri, Roma 2021 (Edizioni Quasar), a cura di C.M. Coletti (ISAR), S. Menchelli (Università di Pisa), U. Moscatelli (Università di Macerata), 

Il volume è dedicato alla geografia storica di quella parte dell’Appennino attraversata dalla via Salaria, strada di antichissima origine che collega il medio Tirreno e il medio Adriatico. L’evoluzione attraverso i secoli di questo territorio, da sempre strategico per le comunicazioni terrestri tra i due mari, viene qui delineata in un’ottica di lungo periodo, considerando un arco cronologico che va dalla tarda età del bronzo all’età contemporanea. Il dato principale che emerge dalle narrazioni proposte è l’esistenza, in tutte le epoche, di stretti legami tra i centri abitati disseminati sui rilievi appenninici e quelli situati in pianura, basati su reciproche interdipendenze di tipo politico, economico, culturale. A partire dal secondo dopoguerra, i legami hanno cominciato ad allentarsi e si è prodotta la condizione di isolamento in cui versano attualmente molti dei comuni montani. Tale condizione, tuttavia, non è irreversibile, e potrà essere superata quando i territori dell’Appennino Centrale torneranno a essere necessari, in nuove forme, allo sviluppo del Paese.

L’Appennino Centrale e le sue Storie. Il territorio montano lungo la valle dell’Aterno e le vie della transumanza, a cura di D. Cirone e C.M. Coletti (ISAR; in allestimento) 

Il volume è la seconda tappa di un percorso di conoscenza e narrazione della geografia storica Appennino Centrale. La valle dell’Aterno costituiva uno dei bacini pastorali più importanti d’Italia e ha da sempre svolto un ruolo vitale nell’economia della transumanza e delle pratiche culturali ad essa connesse. L’importanza strategica dell’area è testimoniata dalla fitta presenza, a partire dall’alto medioevo, di castelli e luoghi fortificati posti a controllo delle vie di comunicazione, in particolare della cosiddetta via degli Abruzzi, fondamentale infrastruttura, soprattutto nei secoli XIII-XV, per il commercio della lana e dello zafferano prodotti nell’aquilano. Non è casuale che ampie fette del territorio in esame ricadano, nel periodo in questione, sotto il dominio di importanti famiglie e casate, a partire dagli Altavilla e dagli Angioini fino ai Medici.

2. Le attività didattiche internazionali

International Summer School in Architecture

Attraverso lo strumento dell’insegnamento dell’architettura antica e moderna, di cultura artistica, enogastronomica etc. ci si propone di far conoscere il territorio a studenti che provengono da ogni parte del mondo. Ogni anno viene proposto un breve corso di studi in cui vengono trattati i vari argomenti con presa visione diretta delle opere e con attività pratica svolta dagli stessi studenti. Al momento ci si è focalizzati sull’analisi del territorio della Baronia di Carapelle che riunisce alcuni piccoli centri nel cuore del Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga.

3. Conoscenza e valorizzazione

Progetto Borgo Abruzzo. 

Nato nel 2007, il Progetto Borgo Abruzzo ha fra le varie finalità quella di contribuire alla rinascita demografica, culturale ed economica dell’antico borgo di Castelvecchio Calvisio (AQ) e più in generale della Baronia di Carapelle di cui il borgo fa parte. Il territorio ha grande potenzialità ma si trova in un progressivo stato di depopolamento accelerato a causa del terremoto del 2009.

Trekking Across Time and Territory: il paesaggio storico di Castelvecchio Calvisio e le sue sfaccettature

I territori appenninici sono un susseguirsi di bellissimi paesaggi sospesi tra natura e cultura, che offrono un’opportunità unica: percepire con chiarezza il filo rosso che unisce la geografia e la storia, lo spazio e il tempo, l’eredità del passato e le prospettive future. 

La prima iniziativa del progetto Trekking Accross Time and Territory, in corso di elaborazione, riguarda le terre produttive collegate al borgo di Castelvecchio Calvisio. Attraverso  attività di ricognizione diretta del territorio, attività di studio e ricerca, e soprattutto attraverso il coinvolgimento dei residenti che conservano memoria delle tradizionali forme d’uso del territorio, cercheremo di restituire un’immagine del paesaggio di Castelvecchio come un mondo ricco di sfaccettature e di storie solo apparentemente “minori”. Al momento attuale, l’idea è quella di realizzare dei video di breve durata e di taglio tematico, che potranno offrire un contributo concreto alla formulazione di itinerari turistici coordinati direttamente dal comune di Castelvecchio Calvisio. 

4. Eventi e mostre

Castelvecchio Calvisio visto dagli occhi del mondo. Mostra di disegni e quadri.

  • Nella splendida cornice del Palazzo del Capitano a Castelvecchio Calvisio una piccola Mostra di svoltasi dal 26 agosto-8 ottobre 2011 ha posto l’attenzione sulla percezione visiva di questo piccolo borgo da parte dei visitatori, italiani e non. Si tratta di un’esposizione, curata da Maria Rosaria Formicola con le sue opere e di Tom Rankin, da Giuseppe Santoro e Dora Cirone, di disegni, dipinti ed immagini, fatti da architetti, pittrici, archeologhe, fotografi, studenti e bambini.